sabato 23 febbraio 2013

UTOPIA SBIADITA


In origine era un Fiume solo,
lungo il suo letto si accamparono nei secoli
decine d'industrie tra le più svariate.

La sua forza alimentava loro:
ad ogni goccia un'ingranaggio.

Ogni goccia era un operaio allo stato puro.

Con il trascorrere del tempo ogni operaio
si trasformò in proletario.

Un Fiume proletario faceva paura:
le industrie temevano la sua intrattenibile forza.

Lo sminuzzarono in mille rivoli,
ma gli operai restavano proletari.

Proletariarono tutto
seminando molte delle loro vite nel cammino.

La fatica non era mai abbastanza:
dovevano sempre ricominciare da un nuovo capo
il discorso.

Si costituirono i Sindacati:

…inizialmente associazioni protezionistiche
degli interessi dei lavoratori…

da http://ancilino.wordpress.com/


Camminavano sempre tutti insieme
a qualunque prezzo,
non sapevano che farsene di una vita inutile;
sfilavano anche davanti i cannoni.

Quando l'odio degli eserciti si scatenava
non bastavano le fragili barricate innalzate,

da http://blog.lombardiabeniculturali.it/articoli/330/


non bastavano però nemmeno i cannoni
per spegnere il propagarsi.

Una speranza:
la storia non poteva non essere scalfita,
il mondo non poteva non essere mutato.

La lotta continuava.

Trascorse molto tempo
e la lotta si mutò notevolmente;

tacquero i cannoni.

L'argilla si sfarinava
e come polvere obbediva…
……………………………..
…impotente al vento.

Si fermarono convinti:
la loro bandiera sventolava
alta sul pennone.

Peccato che vi fosse solo stata
apposta appesa come uno specchio
per far contente le allodole.

La sostanza restava essenzialmente la stessa
pur essendosi mutata in apparenza.

Durò solo l'attimo d'un inganno
il tempo di volgere altrove lo sguardo:

la moneta piegò l'ideale più puro
così come cola il metallo nello stampo.

Lo specchiarsi di continuo aiuta a giustificarsi:
ci si accontenta delle proprie posizioni,

inutile continuare
l'ideale era servito:
lo scopo era colmo
e il resto lo si poteva gettare.

E' un peccato che l'utopia non paghi:

prezzolati a bizzeffe
capirono tardi che l'assegno era scoperto.

Si vestirono in fretta con le uniformi
regalate loro da una sartoria specializzata;

la società li riassunse tutti
etichettandoli D.O.C.

Oltrepassarono ogni limite
chiedendo perfino l'impossibile,
ma solo in apparenza:

manovra pilotata abilmente infastidiva,

se usata in maniera opportuna
poteva giustificare

un programmato ritorno all'ordine.

E continuarono ogni tanto a scioperare…
…tanto così…
…per non perdere l'abitudine d'intermezzare…
…la monotonia di una vita tristemente uguale.

Un vecchio, forse un barbone,
accampato da anni davanti
non accettava e con voce sempre più flebile
continuava a dire:

"Eppur tremava"

Ma era un "povero vecchio"
e il mondo non lo ascoltava:

il Fiume era solo un lontano ricordo.



( da www.landasurreale.blogspot.com , post pubblicato il 29 dicembre 2011 )


Il presente scritto è parte integrante della raccolta "Piano di Supremo Attrito" scritta nel 1988

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