giovedì 7 febbraio 2013

Quando la penna...

da http://timelineofblue.splinder.com/archive/2008-01



...scivola sul foglio bianco, non si sa mai quante e quali parole ne escono fuori. Sulle prime magari descrivono dei tratti che lasciano presumere l'aspetto di un discorso sorridente. Ci si dispone a sorridere anche nella mente di chi legge. Però di un tratto la punta della penna devia e quello che sembrava un tranquillo sorriso si tramuta in una smorfia di tristezza, il sole si annuvola e chi legge rischia di bagnarsi, se non ha l'ombrello.
I libri dentro hanno tutto questo e molto più.
Quante volte ho viaggiato senza essermi mai spostato dalla sedia dove ero seduto.
Avevo solo  dischiuso una copertina e già le prime parole che si trovavano scritte sulla prima pagina irradiavano una luce intensa che in pochi attimi mi risucchiava nel pieno della storia che vi era impressa dentro.
Le parole non erano più tali, ma ambienti e paesaggi, animali e alberi, oggetti e persone che si muovevano intorno a me.
La regola era sempre la stessa: seguire il filo di quelle parole fino a che non finivano le pagine scritte.
E quando le pagine scritte erano finite e avevo chiuso anche la copertina posta in fondo ad esse, il racconto continuava nella mia testa e proseguivo a stare in mezzo a tutti i personaggi che avevo conosciuto.
L'unica cosa che non mi stancavo mai di fare era leggere, perché era così bello camminare poggiando gli occhi sulle parole.

da http://libriblog.com/eventi/festival-del-libro-della-brianza/



( da www.affabulatorio.blogspot.com , post pubblicato il 29 dicembre 2011 )

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