domenica 17 febbraio 2013

IL MERCATO DEL VENTO

da  http://www.statoquotidiano.it/11/08/2012/ambulanti-4-persone-in-ospedale-per-ombrelloni-al-vento-critiche-mec/93442/



Un giorno di mattina, un bambino era andato con i suoi genitori al mercato a fare la spesa. Il mercato è quel posto dove ci sono tante bancarelle su cui vendono tante cose diverse, dalla frutta agli ortaggi, ai formaggi, alle olive, ai prosciutti, ai vestiti, ai tappeti, agli stracci, ai tegami, padelle e pentolami vari.
Le persone ci camminano in mezzo e guardano sui banchi i prezzi per cercare quelli più bassi a cui comprare i prodotti che servono.
I banchi erano coperti con degli ombrelloni per evitare che il sole troppo forte potesse rovinare le mercanzie.
Quel giorno soffiava un forte vento e il cielo non era per niente sereno, anzi era tutto imbronciato.
Il bambino e il papà erano rimasti un po’ distanti e riflettevano sui ragionamenti che al bambino sovvenivano. Il vento si era fatto dispettoso e aveva voglia di far cadere tutti quegli ombrelloni messi in fila sui banchi e si era messo a tirare forte. Era primavera ma sembrava inverno, perché il sole si era nascosto dietro le nuvole e faceva freddo.
Sulle montagne intorno era caduta anche un po’ di neve.
All’improvviso, nonostante tutto il via vai delle persone in mezzo ai banchi, il vento si era riuscito ad infilare e a tirare sempre più forte, proprio mentre il bambino chiedeva al papà se pesava più una formichina o il vento che soffiava.
Alla fine nel momento preciso in cui il papà spiegava che non si poteva pesare il vento, perché era solo aria in movimento, ecco che tutti quegli ombrelloni si sollevavano, liberandosi dai legami che li tenevano prigionieri dei banchi e volavano via trascinati dal vento.
I poveri venditori restavano con tutte le mercanzie sui banchi senza più ombrelloni.
Le persone con il naso all’insù, guardavano tutte per aria tutti quei grandi ombrelloni che volavano lontano e sembrava proprio che fosse volato tutto il mercato e non erano pochi quelli che si arrabbiavano perché il vento si era portato via anche i loro cappelli.


(da www.affabulatorio.blogspot.com , post pubblicato il 1 febbraio 2012 )

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