sabato 23 febbraio 2013

E LA LUCE ?


da  http://natura.forpassion.net/tag/energia/




Le giornate autunnali di inizio dicembre erano molto brevi e già alle sedici e trenta il sole smetteva di illuminare e si nascondeva oltre l’orizzonte, lasciando che le ombre si allungassero ovunque, inghiottendo le strade e le persone che vi si trovavano a transitare.
Per fortuna già ai primi segni dell’imbrunire, le lampadine poste in cima ai lampioni si accendevano e con la loro luce rischiaravano dalle tenebre, consentendo ai passanti di vedere lungo il percorso che facevano.
Era consuetudine che tutto ciò si verificasse e nessuno più badava a preoccuparsene.
Un pomeriggio tardi, però, le lampadine non si accesero e le strade piombarono in un buio completo.
Solo il provenire delle macchine con i loro fanali accesi consentiva alle persone che si trovavano per strada di vedere dove mettevano i loro piedi.
Ognuno camminava stretto nei suoi indumenti, un po’ per il freddo che faceva ed un po’ per la paura che provava nel trovarsi a camminare circondato da tante tenebre.
Una strada in particolare non era molto trafficata ed aveva dei marciapiedi comodi, file di alberi lungo i due lati e facciate di palazzi dense di sculture ed aggetti che al buio assumevano un aspetto sinistro. Per giunta, in un punto vi era una rientranza in cui si sarebbe potuto acquattare qualcuno senza essere visto e balzare fuori all’improvviso.
Le poche persone che vi transitavano quella sera lo facevano per necessità e se avessero potuto scegliere, ne avrebbero fatto volentieri a meno.
In tutte le altre sere nessuno si era preoccupato di quella rientranza, questa volta però che si trovava ad avvicinarsi veniva improvvisamente raggiunto da una voce imperiosa che lo faceva sobbalzare con una domanda apparentemente banale.
All’istinto di voltarsi verso di essa, non riconoscendo nulla in quel buio scuro che la caratterizzava, non sapendo farfugliare che risposte di circostanza, ma del tutto inadatte, seguiva prepotente il desiderio di accelerare il passo e lo si metteva rapidamente in pratica, conservando di quell’inusuale esperienza solo un istintivo e profondo timore.
Il medesimo comportamento ripetuto per tutta quella sera lasciava quella voce senza una risposta adeguata, nonostante il reiterarsi della identica domanda alle più disparate persone.

La sera dopo, fortunatamente illuminata dalle solite lampadine, alcuni di quei passanti sono ritornati su quella strada ed avvicinatisi a quella rientranza, curiosi di scoprire la fonte di quella voce che li aveva turbati la sera prima, non vi trovavano nessuna persona, né alcuna traccia di una sua presenza in quel punto.
Delusi per non aver trovato soddisfazione a tutti gli interrogativi  che in seguito a quell’inatteso incontro si erano suscitati nei loro animi, erano in procinto di tornare sui loro passi quando, voltandosi ancora intorno, proprio guardando verso l’angolo più nascosto della rientranza, notavano un minuscolo disegno raffigurante una piccola lampadina ad incandescenza ed una scritta in caratteri microscopici. Avvicinatisi per leggerla si sorprendevano delle parole che vi trovavano impresse: “ La Luce che vi eravate persa e di cui sentivate molto la mancanza era la stessa che abitualmente sprecavate senza preoccuparvene. Vi ho solo voluto fare un piccolo scherzo per farvi provare come ci si può sentire senza averne più. Non me ne vogliate. Un amico. “
“P.S. : Prendetevene cura!”


(da www.raccontiasprazzi.blogspot.com , post pubblicato il 23 settembre 2011 )

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