domenica 10 febbraio 2013

La famiglia di tutti i colori

da  http://pparliamonee.blogspot.it/2010/06/noi-puffi-siam-cosi.html



Un tempo, quando ancora si faceva caso ai vestiti che le persone avevano indosso e alle macchie che vi si facevano sopra quando li indossavano in diverse circostanze, una signora che attribuiva molto importanza alla pulizia degli indumenti, ma al tempo stesso non voleva stare troppo a lavare i panni, aveva adottato un metodo molto efficace per diminuire la probabilità che ci sporcasse mentre si mangiava.
Lei, il marito e i figli si vestivano con gli stessi colori delle pietanze che mangiavano: in questo modo gli eventuali schizzi restavano mimetizzati nel fondo del vestito e non si notavano. Così se a tavola c’era pasta al sugo indossavano indumenti rossi, se invece la pasta era al pesto, erano verdi. Se mangiavano uova strapazzate erano tutti gialli. Quando bevevano il latte vestivano il bianco e se qualcuno voleva il caffè si copriva di nero. Per le pietanze particolari, indossavano colori più delicati: salmone per le pennette al salmone, giallo chiaro per quelle alla vodka.
Se mangiavano carne vestivano di marrone, ma se questa era al sangue indossavano un marrone più ruggine.
Avevano gli armadi pieni di vestiti che cambiavano in continuazione. Aprendoli sembrava contenessero tutte le sfumature dell’arcobaleno.
I colori erano tutti belli, nonostante i vestiti non fossero più nuovi: la signora lavava tutto a mano usando il famoso olio di gomito sulla tavola del bucato, le lavatrici non si sapeva ancora cosa fossero.
Sono trascorsi molti anni da allora e famiglie come quella non se ne vedono più. Oggi ci sono le lavatrici e i panni si lavano in fretta senza fare fatica, ma i colori non sono più gli stessi: spesso si sbagliano le temperature e si mischiano, i vestiti che ne escono sono tutti un po’ grigi e hanno perso tutte le loro sfumature.



( da www.affabulatorio.blogspot.com , post pubblicato il 21 gennaio 2012 )

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