sabato 19 gennaio 2013

Tornerà BABBO NATALE ??




da  http://www.lastampa.it/2011/08/07/esteri/a-casa-di-babbo-natale-lavoro-anche-d-estate-RCNMuaiOHAYZeE7spwkT1H/pagina.html

“Avevo imbucato per tempo le letterine scritte dai miei figli, affrancate regolarmente per arrivare a destinazione. Il viaggetto che dovevano compiere era abbastanza lungo.
Proprio nello imbucarle mi era venuta l’idea di scrivere anche io. Tutto il giorno ci avevo pensato su e quella sera stessa, quando erano già tutti a letto, penna alla mano iniziavo a buttare giù una serie di considerazioni.
Le letterine dei miei figli erano tenere, affettuose nei confronti di quello anziano signore che tutti gli anni si sobbarcava l’onere di recapitare regali ai quattro angoli del mondo. Certo, non mancavano anche chiari segni d’interesse per giocattoli ed oggetti spesso molto costosi e dopo frasi gentili come “…spero che Tu stia bene…”,
ne seguivano altre del tenore: “…perché voglio che mi porti il tal gioco o il talaltro…”, indizi evidenti di bambini viziati che sapevano solo chiedere senza mai dare, o quasi, nulla in cambio.
Avevo problemi con il lavoro: la crisi si era messa a galoppare allo improvviso buttando giù intere aziende ed ormai molti erano già a spasso. Avevo ancora un filo di speranza, ma avrei voluto delle rassicurazioni e magari un nuovo lavoro più sicuro.
Scrivevo per bene e non mi bastava un foglio, ma alla fine riuscivo a concluderla e la infilavo nella busta.
Il giorno dopo l’avevo imbucata, sempre di nascosto, non stava bene che un genitore scriveva a Babbo Natale: cosa ne potevano pensare i figli?
I giorni seguenti mi dimenticavo della lettera e continuavo ad andare al lavoro. I miei figli invece, giorno dopo giorno, erano sempre più agitati: non vedevano l’ora di arrivare a Natale e di ricevere i regali richiesti.
In effetti, con il trascorrere dei giorni ero contagiato anche io dalla frenesia dell’attesa e mia moglie mi vedeva sempre più strano. Soprattutto non capiva perché passavo molto del mio tempo libero vicino il camino: l’avevo già pulito tre volte nell’ultima settimana, senza che l’avessi mai acceso.
Finalmente arrivava la notte di Natale: ci mettevamo tutti a dormire. Dopo un po’, quando ormai dormivano tutti, piano piano mi rialzavo e tornavo davanti il camino.
Mezzanotte era trascorsa da un pezzo, quando, improvvisamente venivo ridestato da un gran frastuono. Il rumore proveniva dallo interno del camino: sembrava che qualcuno ne stava discendendo la canna fumaria con grande difficoltà.
Stavo quasi per avvicinarmi ed infilare la testa allo interno per vedere quando una serie di rumori sinistri mi faceva arretrare dai miei iniziali propositi.
Poco dopo sembrava venire giù l’intera canna fumaria ed, in effetti, i mattoni che prima la componevano, elegantemente giuntati con la malta, ora erano sparsi tutto intorno e dentro l’imboccatura del camino.
Diradata la nuvola di polvere che, inevitabilmente, si era formata in tutto quel trambusto, notavo un simpatico signore, decisamente avanti con gli anni che cercava di ricomporsi dopo tutto quel disastro.
La calzamaglia e la giacca rossa non lasciavano dubbi: doveva trattarsi di Babbo Natale, ma sicuramente più pasticcione di come lo avevo immaginato.
Che fosse dispiaciuto per il danno, si capiva da come mi guardava: del resto era anche sorpreso di vedermi lì.
In genere gli adulti non aspettano l’arrivo di Babbo Natale.
Gli davo una mano a rialzarsi spostandogli da dossi i mattoni che gli impedivano di muoversi e tirandolo su da quella posizione decisamente scomoda.
Vedevo finalmente il famoso sacco ricolmo di regali e da cui, lesto lesto tirava fuori i regali richiesti dai miei figli e li riponeva vicino l’albero.
A quel punto pensavo avrebbe tirato fuori qualcosa anche per me da quell’oggetto enorme che si portava sempre dietro e che, forse proprio per le dimensioni esagerate, aveva provocato la rottura della canna fumaria.
Invece il suo sacco lo aveva richiuso ed aveva tutta l’aria di volersene andare via alla chetichella.
Lo apostrofavo con una domanda a bruciapelo, più o meno su questo tenore: “La mia lettera l’ha ricevuta?”
Per tutta risposta aveva tirato fuori un foglio ripiegato da una tasca della capiente giacca rossa. Spiegandolo ed aprendolo per bene notavo una grande scritta in cima ad esso: “REGALI NON DISPONIBILI”.
Allo interno di questa lunga lista di persone con accanto ai regali richiesti c’era anche il mio nome ed il regalo da me desiderato.
Aveva anche la bontà di rammentarmi che nella sua fabbrica poteva produrre solo regali in forma di giocattoli e che se volevo un lavoro, al massimo mi avrebbe assunto in prova per qualche settimana, ma in prossimità del prossimo Natale, per aiutare gli elfi a confezionare i doni. Ma la paga era quasi da fame ed era quasi certo che preferivo restare con la mia famiglia piuttosto che seguirlo al polo.
A quel punto perdevo la pazienza: gli chiedevo se poteva almeno riaggiustarmi il camino, visto che lo aveva rotto, ma mi rispondeva che non aveva tempo, al limite, se gli scrivevo la lettera il prossimo Natale, me ne avrebbe regalato uno nuovo, più piccolo: un giocattolo.
Non ci vedevo più e, dimenticando tutte le buone maniere, lo afferravo per il colletto della giacca ed insieme al suo sacco lo scaraventavo fuori della porta intimandogli di non farsi più vedere in casa mia.
Lui saliva sulla sua slitta dopo essersi riassettato e se ne andava via.
Solo dopo mi ero ricordato che i miei figli gli scrivevano tutti gli anni chiedendo sempre regali.
Come potevo dir loro che non sarebbe più venuto perché lo avevo buttato fuori casa?
Pazienza per il camino: mi conveniva lasciarlo rotto.
Magari provavo a scrivergli una lettera di scuse.
Ma tornerà Babbo Natale?”


( da www.cometantiminuscoliio.blogspot.com , post pubblicato il 24 settembre 2011)


P.S.:sono stato costretto e rendere la versione in italiano maggiormente adatta alla traduzione automatica e mi scuso per i visitatori in lingua italiana per l'aggiunta delle vocali finali in alcune parole dove sarebbe stato normale l'utilizzo dell'apostrofo.


Il racconto è pubblicato in e-book all'indirizzo http://www.dudag.com/scheda_libro.php?t=55
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