giovedì 17 gennaio 2013

I perché di questo blog

Quando una persona è abituata a leggere fin troppo, non fa molto caso alle differenze che intercorrono tra le cose che divora. Se ha fame, una fame smodata, qualunque cosa divori, le va bene, purché sazi in fretta il suo appetito. Può capitare che tra le sue prede si annidino libri dei generi più svariati e che salti volentieri di palo in frasca, passando da un Marx, (Karl, non Groucho) a Gibran, a Jabes, a Neruda, a Baudelaire, a Prevert, a Breton, a Picabia, etc.
Può anche capitare che, frugando tra i versi di Picabia resti colpito da una frase del tipo: "...Bisogna essere molte cose!..." e che si convinca della bontà del concetto in essa contenuto e si riprometta di metterla in pratica appena possibile.
A furia di leggere, la mente si riempie di concetti che, appena possono trovano il modo di uscire e di stendersi sulla carta, attraverso la cartuccia d'inchiostro di una o più penne.
Può anche capitare che, a distanza di decenni queste pagine di carta vengano riversate su un numero imprecisato di blog e da qui si riverberano in ordine sparso nel web, ma non trovando una collocazione organica.
Questo ulteriore blog è il tentativo di ricucire tra tutti questi blog un filo conduttore per indirizzare i visitatori in modo più agevole tra di essi, impedendo al tempo stesso che si smarriscano prima di visitarli tutti. 

Nessun commento:

Posta un commento