giovedì 31 gennaio 2013

PROCESSO AL MARE

da http://capubianco.wordpress.com/2011/03/14/il-national-geographic-scivola-sul-ritrovamento-di-atlantide/


Di lui dissero gli antichi abitanti della mitica Atlantide:

"Se fosse capace a salire oltre la riva,
come a volte sembra voglia fare,
non se ne starebbe sempre lì
disteso ad aspettare
che si abbassi la terra
per poterci inondare."

Lo sorpresero la notte tutto intento a cullare la luna.

Il commissario ai giornalisti dopo l'interrogatorio:
"Incapace di mantenersi…sulle proprie posizioni...
è sempre pronto a ritrattare…ferma restando la sua inconcludenza."

mare.

Venne stretto da muraglioni elevati di cemento per contenere la sua furia
visto che non si era trovata una gabbia abbastanza grande e spessa in cui rinchiuderlo
durante il processo.

Asserragliati
e mezzo asfissiati
giacevano
ancora saltellanti
in un secchio
i muti testimoni
a discarico.

Quattro pesci
d'acqua dolce
dissero di non conoscerne
le motivazioni
e affermarono altresì
la colpevolezza dell'imputato
comprovata dall'elevato
tasso di salinità.

L'accusa si formulò risoluta:
"Sommossa tendente a capovolgere il ripiano costituito delle cose."

Gli si impose la bonaccia per placare il suo burrascoso animo.

La difesa non oppose che blande giustificazioni.
Non capì l'importanza della sua libertà di muoversi.

Si emise alfine il verdetto:

"Condannato con sufficienza"

le prove gliele tirarono dietro per comodità.

Venne deportato nel suo stesso sito
imprigionato nei suoi limiti
gli venne tolta la libertà di vivere

Oggi ci appare ciò che ne resta:

Tenuto in vita come una larva
mantenne per molti secoli
una schiera di famelici operai.

da http://ilvolodidedalo.blogspot.com


(da www.landasurreale.blogspot.com , post pubblicato il 18 dicembre 2011 )


Il presente brano fa parte della raccolta PIANO DI SUPREMO ATTRITO, anzi ne costituisce la scintilla iniziale dal cui angolo visuale è scaturita l'intera raccolta di brani, tutti rigorosamente a metà tra la crudezza della Realtà e il Surrealismo della Fantasia con cui si è soliti traguardare le cose.

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