sabato 9 marzo 2013

L'AUTORE

da  http://www.crescerecreativamente.org/2011/10/quei-puntini-di-sospensione-in-piu.html




Aveva finito di scrivere. Il punto fermo che aveva apposto al termine del foglio costituiva un solido argine al proseguire incontrollato della storia. Aveva deciso lui di finirla, senza chiedere a nessuno. Aveva fatto bene? Sulle prime non si era posto il quesito. Aveva solo notato una sorta di malcelata insoddisfazione che affiorava dai volti dei personaggi. Anche da quelli secondari. Il maggiordomo, poi, non era per nulla soddisfatto del finale, perché più degli altri si era dovuto far carico di reggerne il peso, anzi l'onta per la colpevolezza che gli era stata attribuita, più per comodità ed abitudine, che per reale disposizione al crimine del personaggio.
Il colore giallo non gli era congeniale, tantomeno il genere di scrittura, ma, pur di sbarcare il lunario si era disposto a scivere, e pure con un certo impegno.
Ma mai si sarebbe aspettato una insubordinazione così repentina. I personaggi si erano ribellati, per quanto mal tratteggiati e con spessori psicologici a dir poco esigui, che qualsiasi lettore avrebbe avuto difficoltà a distinguerli, se non grazie ai diversi nomi, avevano dignità innata e desideravano esprimere al meglio le proprie esistenze.
All'autore non restava che scappare, inseguito lungo tutte le righe del racconto.
I lettori leggendo la storia sui loro smartphone non potevano non stupirsi del fatto che non avesse un punto finale, ma tre esili puntini di sospensione, chiaramente ricavati dalla frantumazione del punto fermo.



(da www.raccontioccasionali.blogspot.com , post pubblicato il 30 settembre 2012)

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