venerdì 1 marzo 2013

A MARK TWAIN

da http://www.trackback.it/articolo/sul-google-doodle-di-oggi-mark-twain-e-le-avventure-di-tom-sawyer/46997/


Un ragazzo di quattordici anni che amava leggere e che aveva già divorato decine di libri, un giorno di giugno di diverso tempo fa aveva trovato un vecchio libro scritto tanti anni prima da un signore. L'aspetto della copertina rispecchiava gli anni del libro. Il titolo non lasciava immaginare tutto quello che era contenuto dentro, anche se la parola "avventure" accompagnata al nome "Huckleberry Finn" e a quello di "Tom Sawyer" suscitava una qualche curiosità. La trama non aveva nulla di banale, anzi, prendeva avvio da dove era arrivato il racconto del libro precedente, Il più famoso "Le avventure di Tom Sawyer". Dopo una partenza tranquilla, il timoroso Jim veniva convinto a fuggire dall'avventuroso Huck Finn verso la possibile libertà dalla schiavitù su di una zattera lungo un fiume, a volte placido, a volte impetuoso. Il viaggio non era facile e molti erano gli incontri che facevano, con persone amichevoli o con persone ostili. Le astuzie di Huck spesso li salvavano da situazioni spiacevoli e alcune volte non bastavano ad impedire la presenza di loschi figuri e imbroglioni di sette cotte che dovevano per forza atteggiarsi a nobiluomini per raggirare interi paesi con i loro imbrogli. I colpi di scena non mancavano, con effetti a dir poco clamorosi e divertenti. Tanto divertenti che quel ragazzo di quattordici anni, anche adesso che ne ha quasi cinquanta, se ripensa a quel vecchio libro scritto sul finire dell'ottocento, non può fare a meno di ridere. In particolare ricorda come un certo Tom Sawyer, negli ultimi capitoli del libro, si sia prodigato a rendere più complicata tutta la procedura per liberare il povero Jim, rinchiuso nel capanno perchè identificato come lo schiavo fuggito che tentava di raggiungere il nord. Sparivano cucchiai, lenzuoli, camicie e gli zii di Tom Sawyer impazzivano per capire cosa stesse succedendo. In quei capitoli era contenuta una tale dose di comicità che il povero lettore non riusciva a non fare a meno di ridere, di gusto e con inevitabili contorcimenti di pancia. Non aveva riso mai tanto come nel leggere quel libro. Quel signore si chiamava Mark Twain e il ragazzo di quattordici anni, dopo quella irresistibile lettura, tutta di un fiato, in una mattinata di giugno, non avrebbe mai rinunciato a leggere anche "Le avventure di Tom Sawyer" e "Il Principe e il Povero" e infatti non rinunciò.
da www.iltopodibiblioteca.blogspot.com



( da www.affabulatorio.blogspot.com , post pubblicato il 30 novembre 2011 )

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